Il carcere è un luogo che da una parte vive di routine e dall’altra di cambiamenti improvvisi, non annunciati, portando chi lo vive ad un continuo sali e scendi psicologico ed emotivo.
La quotidianità in carcere, si sa, è monotonia e noia. Oltre alle cose che si fanno di solito tutti i giorni, ci si ritaglia del tempo, o per passione, o per passatempo, inventando oggetti che siano poi utili per la cella, per lo sport, e via dicendo.
La galera è un’esperienza micidiale, esserne protagonisti diretti è tutt’altra cosa rispetto al sentito dire.
Ogni detenuto durante un periodo di detenzione si aspetta che arrivino delle sorprese, la maggior parte delle volte si auspicano buone e inaspettate.
Un evento tanto atteso ed arrivato inaspettatamente. Non sapevo nemmeno cosa pensare. Mi ricordo solo che prima di uscire, man mano che i giorni si avvicinavano, sentivo l’ansia crescere sempre di più.
Il giorno che tutti noi giocatori di Rugby del Club “La Drola” di Torino stavamo aspettando è finalmente giunto. L’ansia si fa sentire, l’adrenalina sale inesorabilmente.